di Giulia Alberto, Carlotta Codispoto, Costanza Falcone, Francesco Tinuzzo

MESSINA. La giornata dei problemi alimentari ricorre il 15 marzo in onore di Giulia Tavilla, che perse la vita a soli 17 anni per problemi di bulimia. Una data che offre la speranza a chi ancora lotta e soffre a causa di questi disagi e serve a sensibilizzare i giovani. 

Le tematiche sono: la bulimia, l’anoressia, l’obesità, ovvero i disturbi alimentari più comuni fra i giovani. Anche gli influencer normalizzano e affrontano questi argomenti su Tik Tok, Instagram e tutti i social più seguiti dai ragazzi di oggi. 

Un esempio può essere Carlotta Fiasella, la quale affermava di essere inferiore agli altri per il suo aspetto fisico, si fece aiutare da una psicologa che peggiorò la situazione e la danneggiò psicologicamente.  

Oppure Valeria Vedovatti, la quale si considera diversa dagli altri, poiché secondo lei troppo grassa e con un alimentazione sbagliata. La tiktoker afferma che attualmente accetta il suo corpo e non lo cambierebbe per nessuno. 

Questi problemi però non vengono discussi solo dagli influencer, ma anche dagli alunni e professori dell’istituto Boer Verona Trento.  

Un esempio è S. 3f, la quale afferma di essere stata esclusa dagli amici, in estate, a causa del suo fisico secondo loro inadatto. Non ci rimase male né cercò di vendicarsi per evitare inutili discussioni. 

Oppure dai professori come la professoressa S. la quale dopo diversi motivi familiari si rifiutava e dimenticava di mangiare. Un periodo in cui perse molto peso. 

Anche la professoressa C. ebbe numerosi alunni con questi disturbi, lei cercò di introdursi all’interno delle loro vite cercando di colmare i vuoti che li hanno portati a questi malesseri. Secondo la docente questi problemi sono causati dagli standard imposti dalla società, come le barbie, le principesse Disney e altri personaggi che la maggior parte delle volte si presentano con “un fisico perfetto”. 

Anche con i collaboratori la storia si ripete, una tra questi racconta che da giovane si rifiutava di mangiare facendo del cibo un nemico, si rese conto dell’importanza negativa delle sue azioni solo quando nella sua classe si presentò una ragazzina con problemi di anoressia che stava molto male, da quel momento capì di dover sfruttare gli alimenti per stare bene con se stessa e soprattutto in salute. 

Va segnalato che nella scuola ci sono numerosi studenti che hanno dichiarato di esser stati bullizzati principalmente per l’altezza, ma anche per l’aspetto, tra cui fisico e denti.